Saranno circa 180 milioni di euro le risorse a disposizione del prossimo bando INAIL dedicato a tutte le aziende italiane che investono in salute e sicurezza sul lavoro. Priorità ai progetti di rimozione dell'amianto e a quelli che potranno essere replicabili all'interno dello stesso comparto produttivo e revisione delle modalità di accesso. Queste le novità indicate nella Relazione Programmatica per il triennio 2012-2014, presentata nei giorni scorsi dal dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell'INAIL.

Si tratta del documento di programmazione che definisce in modo organico e coordinato gli obiettivi strategici dell'Istituto per i prossimi due anni: vengono confermati gli indirizzi emanati lo scorso anno rispetto all'integrazione dell'ex ISPESL e dell'ex IPSEMA, secondo una struttura a schede ed un impianto in cui le linee d'indirizzo sono organizzate in missioni e programmi per una ottimale contestualizzazione delle attività e dei corrispondenti impegni finanziari.

In merito al prossimo bando in favore di interventi per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, il presidente del Civ Inail, Franco Lotito, ha dichiarato che "in vista della sua predisposizione, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, con il varo della Relazione Programmatica, ha provveduto alla definizione delle linee di carattere generale sulle quali procedere per la definizione dei contenuti. Anche questo è un ambito che sarà oggetto di una delibera di indirizzo dettagliata che verrà emanata, insieme a quella sulle politiche sanitarie, entro luglio".

Dunque, per ovviare alle problematiche che si sono manifestate nella prima edizione sperimentale del bando, le nuove linee guida stabiliranno i nuovi criteri di priorità per le domande, al fine di:

  • incrementare gli investimenti in prevenzione al fine di ridurre la spesa per infortuni e malattie professionali;
  • adottare come criterio prioritario di accesso ai fondi di finanziamento alle imprese, progetti finalizzati ad attivare circuiti virtuosi e, ove possibile, ispirati a buone prassi validate dalla Commissione consultiva istituita presso il Ministero del Lavoro;
  • privilegiare:
    - la micro, piccola e media impresa;
    - le imprese agricole;
    - i settori produttivi a rischio più elevato;
    - i progetti reiterabili in più aziende del medesimo comparto produttivo;
    - i progetti destinati alla riduzione del rischio di esposizione all’amianto;
    - i progetti condivisi dalla parti sociali;
  • coinvolgere adeguatamente, ciascuno in relazione ai rispettivi ruoli, gli Osservatori, i Co.Co.Pro., le parti sociali, i Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali, per assicurare la piena rispondenza degli interventi alle esigenze delle singole realtà territoriali;
  • avviare un accurato e costante monitoraggio sui risultati della erogazione degli incentivi per valutarne l’efficacia, anche attraverso la predisposizione di appositi indicatori, e per meglio orientare le politiche future di prevenzione;
  • incrementare le risorse umane dedicate alla funzione e migliorarne la professionalità attraverso percorsi formativi sistematici e mirati.

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